Nature ha pubblicato uno studio annoverando le diverse manifestazioni oculari associate al vaiolo delle scimmie, con la loro frequenza e la fase di insorgenza, allo scopo di informare gli oftalmologi e favorire di conseguenza una più rapida e tempestiva diagnosi della patologia.

L'analisi condotta condotto da Abdelaal A et al, ha raccolto molteplici casistiche da altri studi, sottolineando la frequenza di sintomi di diversa intensità associabili ad un'infezione da MPXV (monkeypox virus) come edema palpebrale, congiuntivite e lesioni delle rime ciliari, nonché fotofobia, ulcere corneali, cheratiti e perdita dell'acuità visiva e cecità nelle fasi più avanzate della patologia.

Secondo gli autori dello studio, considerato che la maggior parte delle manifestazioni oftalmiche superano il limite delle manifestazioni rare (<5%), e considerata la crescita costante di casi a livello globale, è molto importante che gli oftalmologi tengano in considerazione l'infezione da MPXV come diagnosi differenziale in presenza di un paziente manifestante una simile sintomatologia.

(dalla rivista EyeSee, 03/2022)